Un Libro: Alberi, di Nicholas Ciuferri

alberi
Alberi, Nicholas Ciuferri, Edizioni Erasmo

Onirico, Introspettivo, Sorprendente.

Torno oggi nel Blog per parlarvi di un libro, ma non di maglia.
“Alberi”, di Nicholas Ciuferri, è un insieme di racconti, che partono dal profondo delle nostre radici, salgono sulla nostra spina dorsale per raggiungere i nostri pensieri, mossi come foglie dal vento.
Gli Alberi di Nicholas ci rappresentano: è inevitabile non riconoscersi in almeno uno dei protagonisti, è naturale sentire le loro parole come se uscissero da noi stessi, e la prima sensazione che ne scaturisce è quella di riuscire a dare un volto alle nostre debolezze, paure, lati oscuri; subito dopo si arriva ad accettare questi aspetti per far sì che mettano in luce quanto più di bello c’è in noi, nell’Essere Umano.
Nicholas Ciuferri ci parla di argomenti tanto profondi quanto attuali: omosessualità, dipendenze, prostituzione, precariato. E’ difficile approfondire tematiche come queste senza cadere nella banalità o nella volgarità; non per l’Autore, che conserva sempre una prospettiva di osservazione serena ma non neutra, delicata ma non melliflua, partecipe in pieno con le sofferenze e le gioie dei protagonisti.
Ogni personaggio ha una sua voce e parla in modo diverso dagli altri, ogni racconto ha un suo ritmo che si fa più serrato e concentrato via via che la mano dell’Autore ci accompagna nel viaggio attraverso le pagine. Godiamoci il viaggio, lasciandoci andare senza paura: non può che farci del bene, così come lo ha fatto a me.

Da questo libro nasce il progetto “I Racconti delle Nebbie”, una fusione fra le parole di Nicholas Ciuferri e la musica di Paolo Benvegnù, con tappe che toccano numerose città Italiane.

Buona Lettura.

L’Universo, la Maglia e Tutto Quanto

Gli strumenti, i libri e le risorse on-line “paracadute”.

Niente panico, niente panico!

Nella Bio mi sono presentata come una Curiosa della Maglia e il mio approccio all’argomento può essere riassunto con questa semi-citazione di uno dei miei film preferiti, dal momento che cerco sempre di andare oltre le mie conoscenze senza pormi limiti, cercando il più possibile di non farmi prendere dal panico… Già, ma come? Quali sono gli strumenti, i libri, i siti che salvano una povera “sferruzzatrice” dalle inevitabili crisi di nervi quando qualcosa va inevitabilmente storto? Cosa ci evita di buttare il nostro lavoro dalla finestra, seguito dall’amica (o parente, o familiare) che, in assoluta buona fede, cerca di rincuorarci con un’inopportuna pacca sulla spalla accompagnata da frasi tipo: “Su, fare o disfare è tutto un lavorare…”

Ok, panico!

Innanzi tutto, anche io ho la mia “Guida galattica” per lavoratori e lavoratrici a Maglia: il libro “Ai Ferri Corti” di Alice Twain  è comodamente tascabile ma completo di tutto ciò che serve per approcciarsi al lavoro ai Ferri, con molti suggerimenti utili ed anti-panico in caso di errori.

Gli strumenti che non mancano mai nella mia borsa da lavoro sono: marcapunti ad anello o a lucchetto, indispensabili per segnare l’inizio o la fine di lavorazioni particolari (come aumenti, ripetizioni di punti eccetera, qui trovate un valido articolo che ne spiega tipologie ed utilizzo); uncinetti per riprendere le maglie cadute; un contagiri (ne ho parlato in questo articolo) così da sapere esattamente in quale punto del modello sono arrivata e l’immancabile metro a nastro. Dimenticavo: non devono mancare mai un ago da lana e qualche gugliata di filo, per inserire una lifeline nei lavori più complicati. Lifeline, questa sconosciuta? Leggete questo articolo e ne saprete di più.

Avendo lo smartphone sempre a portata di mano, spesso mi trovo a cercare on-line soluzioni ad errori piuttosto “importanti” per me: ecco che youtube corre in mio soccorso quando, per esempio, mi cadono le maglie durante una lavorazione a punto brioche, o quando proprio non mi ricordo la differenza fra i due aumenti M1L e M1R.

Poi ci sono i casi VERAMENTE DISPERATI, dove nessuno degli strumenti citati può fare nulla; a quel punto l’ultima speranza è appellarsi al Personal Deeo, Protettore di Tutti-gli-Incoscenti-che-invece-di-andare-a-fare-una-passeggiata-insistono-imperterriti-a-lavorare-a-maglia.
Il Personal Deeo assume un aspetto a seconda di chi lo invoca: questo è il mio, ed è tale e quale al Prodigioso Spaghetto Volante. Coincidenza? Io non credo, da brava Pastafariana

 

RAA-MEN!